Questo spettacolo non racconta solo la storia di Don Giovanni, ma anche la storia del Don Giovanni. Cioè non si limita a raccontare le avventure del gran seduttore di Siviglia dal primo bacio rubato fino al suo castigo finale, ma ne segue la vita teatrale lunga quattro secoli. Don Giovanni è presente in antichissimi riti popolari spagnoli legati al culto dei morti, nei canovacci dei commedianti dell’arte, nel teatro di prosa, nell’opera lirica, nell’opera buffa, nel teatro dei burattini, insomma non c’è forma teatrale che non sia stata sedotta dal Don Giovanni. I commedianti dell’Arte portarono questo canovaccio in giro per tutta l’Europa per almeno due secoli, facendolo arrivare così a Tirso da Molina, a Molière, a Da Ponte, per citare solo i più famosi. Don Giovanni ha viaggiato fino alla poesia di Byron, alla filosofia di Kierkegaard, alle guarattelle napoletane, agli spartiti di Mozart e alle pagine di Puskin, Brecht e Saramago. Don Giovanni è una tragedia, perché inizia e finisce con la morte di un personaggio. Don Giovanni è una farsa, perché i contrasti servo padrone, i travestimenti, le trovate sono certamente caratteristiche del teatro comico popolare. Il riso ha una funzione rituale, è l'esorcismo delle forze demoniache e sovrannaturali che pervadono la scena. Questa funzione è affidata al servo di Don Giovanni: Pulcinella. La sua irruenta comicità da alla rappresentazione un carattere popolare e farsesco, nelle cui pieghe però si insinua la tragedia. Una tragedia destinata a rimanere nel ricordo e nella riflessione dopo il lento svanire del riso.
Per questo la nostra è una farsa tragica.
Tutto questo sarà percorso e attraversato dalla musica di Mozart, un genio ribelle, un seduttore che meglio di chiunque altro poteva comprendere e sintetizzare il mito di Don Giovanni. Un mito moderno, forse l'ultimo, che ancora seduce, inganna, incanta. Così ha fatto anche con noi, che indegnamente, lo porteremo ancora una volta sulla scena, mettendo un altro granello di sabbia nella sua immensa, infinita storia.
PERSONAGGI E INTERPRETI
Una Voce - Maurizio Vallesi
Don Giovanni, lui - Leonardo Gasparri
Pulcinella, suo servo - Francesco Facciolli
DonnAnna, prima donna - Ilaria Corradini
II Commendatore, suo padre - Mauro Molinari
Palummella, seconda donna - Scilla Slicchi
Nannarella, sua sorella - Barbara Manconi
Donna Elvira, terza donna - Lucia De Luca
regia Francesco Facciolli
Assistente alla regia – Silvia Valentini
Movimenti coreografici - Michela Paoloni
Luci - Pierpaolo Olivieri
Audio - Fabrizio Fava
Musiche - W.A. Mozart
Scene - Pino e Francesco Facciolli
Costumi - Sartoria Arianna
Assistente di scena - Rose Marie Quarato
Organizzazione - Mauro Molinari